Pubblicato l’elenco dei cantieri fermi. Per completarli servono 4 miliardi di euro

Fonte: edilportale.com

06/07/2018 – Nel 2017 è sceso il numero delle opere incompiute. È stato pubblicato l’aggiornamento dell’Anagrafe tenuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit).

Opere incompiute, il nuovo bilancio

Sono state contate 647 incompiute, 105 in meno rispetto al 2016, registrando un calo del 14%. Questo significa, fa sapere il Mit, che le attività di completamento proseguono agli stessi ritmi dello scorso anno.

Anche nel 2016 è stata registrata una diminuzione del 14% delle incompiute rispetto al 2015. Questo significa che stanno progressivamente diminuendo anche le risorse pubbliche bloccate da cantieri che non riescono ad andare avanti.

In calo anche le risorse immobilizzate sulle opere incompiute. Secondo le stime del Ministero delle Infrastrutture, per il completamento servono circa 4 miliardi di euro. Secondo il censimento dell’anno scorso erano invece necessari 4,3 miliardi. È stata quindi registrata una diminuzione dell’8,2%.

Opere incompiute e territorio

La riduzione delle incompiute riguarda sia le opere di rilevanza nazionale sia quelle regionali. Le uniche eccezioni sono la Sicilia, la Campania, la Provincia Autonoma di Bolzano, il Friuli e le Marche, in cui il numero delle opere bloccate è aumentato. Numeri che però non hanno influito sul trend complessivo.

C’è poi il caso dell’Umbria, che non ha fatto nessun passo avanti rispetto allo scorso anno. È interessante notare che, anche se le incompiute sono sempre 15, le risorse necessarie per completarle sono aumentate del 4,4%.

Opere incompiute nella programmazione triennale

Ricordiamo che, in base al DM 14/2018, attuativo del Codice Appalti, (D.lgs. 50/2016), nella redazione dei piani triennali dei lavori pubblici bisogna dare la massima priorità al completamento delle incompiute o a ipotesi di utilizzo ridimensionato, cambio della destinazione d’uso, cessione e, in ultima istanza, demolizione.